Premi ERA

Jack Wetzels ha studiato Medicina, si è specializzato in Nefrologia e ha lavorato come nefrologo presso il Radboudumc, a Nijmegen, nei Paesi Bassi. Ha conseguito la sua laurea in medicina nel 1980 e il suo dottorato nel 1989. Ha lavorato per 2 anni come ricercatore post-dottorato presso l’UCHSC a Denver, USA (RW Schrier). Nel 2002 è stato nominato Professore e la sua cattedra si è impegnata nella ricerca su pazienti con malattie glomerulari. Ha fatto da PI nei trial su pazienti con nefropatia membranosa, aHUS e C3G; e PI nel progetto EURenOMics finanziato dall’UE. È stato membro del comitato di linee guida KDIGO sulle malattie glomerulari. Dal 2021, è professore emerito, coinvolto nella ricerca clinica e nella consulenza di pazienti con malattie glomerulari.

Ariela Benigni è la Segretaria Scientifica dell’Istituto Mario Negri per la Ricerca Farmacologica e Coordinatrice della Ricerca dell’Istituto Mario Negri presso i siti di Bergamo.

Il suo team ha identificato i mediatori del danno renale nelle malattie renali progressive e le terapie per interrompere la progressione della malattia.

Ha pubblicato circa 355 articoli, ha fatto parte dei Comitati Programmatici per incontri internazionali di nefrologia, ha ricevuto molti riconoscimenti nazionali e internazionali e appartiene ai gruppi delle Top Italian Women Scientists.

Ha dedicato molto del suo tempo alla crescita di giovani ricercatori scientifici.

È stata membro di diversi comitati editoriali: Journal of Nephrology, Kidney International, PlosOne e Expert Opinion on Therapeutic Patents. Attualmente, è l’Editor-in-Chief di Nephron.

Kerstin Amann è una patologa renale e scienziata ben nota e molto apprezzata. Ha un’eccezionale visibilità sia in Germania, Europa che negli Stati Uniti ed è un modello di ruolo per i giovani scienziati. All’età di 35 anni, è stata nominata Professoressa di Nefropatologia. Ha assunto questo difficile compito di contribuire alla ricerca di prima classe in nefrologia e di istituire il nuovo campo del servizio diagnostico in patologia renale. Negli anni successivi, è riuscita a creare il più grande centro per la Nefropatologia in Germania e uno dei più grandi al mondo. La sua posizione eccezionale nel campo della ricerca renale sperimentale e clinica è ulteriormente documentata dal numero di importanti posizioni che ha ricoperto, ad esempio come membro fondatore e vicepresidente della ricerca della Società Tedesca di Nefrologia (DGfN), fondata nel 2008. È stata per molti anni membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto Tedesco per la Ricerca sull’Ipertensione (DIB). Per molti anni è stata vicepresidente e presidente del Comitato Internazionale della Renal Pathology Society (RPS).

Rosanna Gusmano (Casale Monferrato, 10 novembre 1928 – Genova, 12 febbraio 2011) era una pediatra che sviluppò nel corso della sua vita la passione per il rene e le malattie renali. Come nefrologa all’interno di un ospedale pediatrico, applicò le sue conoscenze ai bambini e di fatto, in Italia, fondò la disciplina della nefrologia pediatrica.

Si laureò alla Facoltà di Medicina di Genova nel 1953, conseguendo la specializzazione in pediatria nel 1955, ottenendo l’abilitazione all’insegnamento nella stessa disciplina nel 1970 e la specializzazione in nefrologia nel 1974.

Rosanna trascorse tutta la sua carriera medica all’interno dell’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova dove inizialmente entrò come assistente (1960-68), progredendo a associata (1968-77) e infine dirigendo il neo costituito Dipartimento di Nefrologia Pediatrica (1977-1998). Il suo contributo clinico e scientifico al campo fu enorme. Fu pioniera nel campo del dialisi pediatrica, introducendo questa pratica in Italia nel 1969, coltivò la patologia renale e manifestò un particolare interesse per la genetica delle malattie renali. In quel periodo, la maggior parte dei bambini italiani con malattie renali venivano curati a Genova, dove fondò la prima unità di trapianto renale pediatrico in Italia. Rosanna si impegnò durante l’intera vita a curare i pazienti anche fuori dal suo reparto; fondò il “Fondo Malattie Renali del Bambino” nel 1976, un ente benefico impegnato a supportare le famiglie a basso reddito lungo il percorso di ospedalizzazione e cura dei bambini.

Rosanna era una visionaria, credeva con forza nella ricerca e era pienamente consapevole del bisogno economico della ricerca. Per questo scopo, nel 2004 istituì la “Renal Child Foundation” con lo specifico obiettivo di sostenere la ricerca scientifica nel campo della nefrologia.

Sia il “Fondo Malattie Renali del Bambino” che la “Renal Child Foundation” sono ancora attivi oggi e sono completamente impegnati a realizzare i loro obiettivi istituzionali.

Il risultato concreto è l’esistenza di un team di ricerca renale al Gaslini, che include persone che lavorano in un laboratorio dedicato alla memoria di questa grande maestra, il ‘Laboratorio Rosanna Gusmano’.

Lascia un’eredità di 450 pubblicazioni scientifiche e diversi capitoli su libri di nefrologia. Ma, cosa ancora più importante, ha insegnato a molti studenti che la medicina ha bisogno di cuore e passione e che la ricerca è fondamentale per entrambi gli scopi.

Gianmarco Ghiggeri

Il Prof. Shaldon è nato nel 1931 a Londra e ha studiato medicina presso l’Università di Cambridge, il Queens´ College di Londra e l’Ospedale Middlesex di Londra dal 1949 al 1956. Dopo aver prestato due anni di servizio militare come specialista medico presso un ospedale a Lagos, in Nigeria, ha conseguito la sua formazione post-laurea presso l’Ospedale Hammersmith e l’Ospedale Royal Free, Londra, dove è diventato Lecturer in Medicine nel 1960 e Consultant Physician alla Renal Unit nel 1965. Solo un anno dopo, nel 1966, ha fondato il National Kidney Center a Londra. Negli anni settanta ha lasciato l’Inghilterra per lavorare come professore visitatore a Montpellier, Francia, e Stoccolma, Svezia. Dal 1977 fino a quando ha ottenuto lo status emerito è stato responsabile della sezione di ricerca del Dipartimento di Nefrologia presso l’Ospedale Universitario di Nimes, Francia.

L’opera scientifica del Prof. Shaldon è stata eccezionale, con oltre 350 pubblicazioni revisionate da altri studiosi nel campo, come pioniere nei settori dell’emodialisi (domestica), ultrafiltrazione e trattamento dell’ESRD, inclusi rivoluzionari inventi clinici. Ha sviluppato una fistola arterovenosa che era facile da pungere nel trattamento domiciliare e fu anche il primo a utilizzare cateteri venosi centrali come accesso per la dialisi, ora conosciuti in tutto il mondo come “catetere Shaldon” (Lancet 1961). È stato inoltre uno dei primi a riusare i dializzatori e, ancor più importante, ha richiamato l’attenzione sull’importanza dell’acqua pura per la dialisi, delle chemochine nell’uremia e, non ultimo, della tossicità del sale alimentare. Era un eccellente nefrologo e i pazienti erano sempre al centro dei suoi sforzi. Il suo sogno era “di rendere la dialisi l’insulina della malattia renale allo stadio finale”, ovvero di permettere ai pazienti di svolgere da soli la dialisi e di essere meno dipendenti dall’assistenza medica.

Inoltre, il Prof. Shaldon era un grande insegnante e mentore che ha formato e influenzato molti nefrologi della generazione attuale, sia in Europa che nel mondo. È stato anche uno dei “padri fondatori” di ERA-EDTA nel 1963. La sua visione ha reso possibile lo sviluppo di una delle più note Società Scientifiche Europee di oggi, che lui ha ispirato per molti anni.

Raymond Vanholder

Il professor Eberhard Ritz è una grande e unica personalità a livello mondiale, non solo come scienziato, visionario nella nefrologia, eccellente oratore e appassionato di storia, ma anche come superbo mentore per molti giovani ricercatori. Dall’inizio degli anni ottanta del XX secolo fino al suo ritiro, ogni anno il Professor Ritz invitava diversi giovani colleghi provenienti principalmente dall’Europa Centrale e Orientale, ma anche dai Paesi occidentali, dall’America Latina o dall’Asia a visitarlo a Heidelberg. Per loro è stata un’occasione speciale per imparare la nefrologia moderna nel suo laboratorio e per pubblicare articoli su prestigiose riviste mediche. Per molti di loro, le pubblicazioni con il Professor Ritz sono state riconosciute come un contributo molto importante alla loro successiva carriera scientifica o clinica. Il professor Ritz è stato uno dei primi a iniziare l’educazione alla nefrologia su larga scala, organizzando dal 1976 un famoso Seminario di Nefrologia a Heidelberg. In seguito, organizzò corsi di formazione in nefrologia ed ipertensione arteriosa anche in altri paesi, spesso con il sostegno fornito da ERA-EDTA e ISN. Senza un tale diretto supporto organizzato dal Professor Ritz, la partecipazione a questi corsi educativi per molti giovani nefrologi non sarebbe stata possibile all’epoca. Non c’è dubbio che la sua enorme attività scientifica e i molti nuovi concetti che il professor Ritz ha presentato nei suoi eccellenti articoli di revisione o lezioni, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della nefrologia contemporanea. Il professor Eberhard Ritz è anche molto noto perché ha sostenuto la carriera clinica di molti giovani nefrologi provenienti da quasi ogni continente. Pertanto, i destinatari dovrebbero sempre essere molto orgogliosi di ricevere il Premio ERA Eberhard Ritz per giovani ricercatori!

Andrzej Wiecek